Passa ai contenuti principali

NAPOLI E' MILLE COLORI









Il racconto di Marco, un giovane della nostra diocesi in visita a Scampia, durante il gemellaggio con la Pastorale giovanile di Napoli (25 luglio-1 agosto 2021)

Il sole di fine luglio è già alto all’orizzonte, l’aria è torrida anche se sono appena le 9.30 del mattino e col pullmino entriamo tra le strade di Scampia. Alla mia destra, fuori dal finestrino, compaiono presto le famose Vele. Le ho viste solo in tv e in foto. Così da vicino fanno un po’ impressione. Soprattutto mi colpiscono le scritte che ci hanno dipinto sopra: "Noi non siamo Gomorra", "Quando alzi un muro ricordati chi lasci fuori", "Le Vele non sono uno zoo", "Dateci un museo". Le interpreto come un modo per affermare la propria identità, mentre dal posto di guida don Federico, parroco dell’unico paese alle pendici del Vesuvio e responsabile della Pastorale Giovanile della Diocesi di Napoli, mi spiega: "è la nostra resistenza, che non è mai resa".

Poco più tardi al centro di ascolto della Caritas diocesana incontriamo Suor Debora. Cuore bergamasco trapiantato a Napoli, da dieci anni cammina per le vie di Scampia, benedicendo con un sorriso chiunque incrocia sulla sua strada. Insieme a lei cammina la Chiesa di Napoli, con il suo Vescovo, i suoi preti, le sue suore e tanti uomini che si danno un gran da fare. Prima di venire qui di Scampia non conoscevo nulla, quando me ne andrò saprò comunque poco. Suor Debora ci accompagna nelle case e la gente ci accoglie con una generosità quasi esagerata. Ascolto tante storie. Parole come carcere, droga, malaffare qui fanno parte del vocabolario comune. La gente non ha paura a pronunciarle, le conosce e sa cosa portano con sé. Alcuni, con coraggio, ci raccontano dei propri errori. E della misericordia che hanno toccato con mano. Vedo tanti volti. Mi colpisce molto il fatto che il contesto sia quello di una terra difficile, di un posto dove c’è molta criminalità, apparentemente poche possibilità, un tasso di abbandono scolastico fra i più alti del nostro paese eppure quando guardo negli occhi la maggior parte delle persone con cui parliamo, vedo brillare la Speranza.

Mi chiedo quanto possa essere difficile seminare la Speranza in una terra dove disperare è certamente più facile e sicuramente più economico in termini di sforzi, di energie da spendere. Probabilmente molto. Eppure queste persone lo fanno. Mi chiedo da dove prendano la forza...e la risposta me la suggerisce una sera un prete, mentre predicando ci ricorda un detto napoletano: "Si può campare senza sapere perché, ma non si può campare senza sapere per Chi…".

Marco Denova

Commenti

Post popolari in questo blog

Santiago, fatica e condivisione. Pensieri liberi

Dal 6 al 13 agosto 2022 diversi giovani della diocesi di Milano si son messi in cammino verso Santiago De Compostela attraverso la rotta francese e quella portoghese per ritrovarsi e riunirsi insieme nella stessa destinazione. Alcuni pensieri dai giovani pellegrini ambrosiani verso Santiago, mentre ancora camminano, quando mancano pochi passi alla meta, freschi di nuovi incontri, di momenti per stare insieme e allo stesso tempo per starsene in disparte, da soli, in silenzio. Tutti accomunati dalla fatica, per tutti superata dalle persone che fanno la differenza e crea condivisione. Tutti con una bella voglia di giungere alla Meta, a pregare sulla tomba di Giacomo, "l'amico di Gesù". Il cammino di Santiago è fatica, dolore ma anche soddisfazione perché ci sono persone con cui condividere questa esperienza. In pochi giorni è possibile conoscere chi ti aiuta a superare le difficoltà del viaggio.  Per me il cammino è sia sacrificio che espansione dei propri orizzonti. Il cam

BUIO/LUCE (Pasqua 2022)

E' Pasqua, la notte e il giorno in cui il buio  si fa luce,  uno squarcio deciso nel cielo  per mettere  l'ultima Parola alle nostre  tre parole in croce.