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“UN POSTO DOVE MI SENTO VOLUTO BENE”

La chiesa colma di studenti per la Messa di Natale degli universitari (martedi 13 dicembre) è un segno da ascoltare: un’eco del Bene che anche in Università i giovani trovano e condividono, in modo particolare accompagnati dalle due realtà lì più presenti: la FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) e il CLU (Comunione e Liberazione - Universitari). Alcune foto dalla serata dopo la S. Messa Isabella (22 anni) Cos’è FUCI per me? C’è una parola cardine attorno cui ruota ogni proposta: ricerca . Ognuno, soprattutto a questa età, ricerca il proprio posto… sia qui quando arriva in università sia nel mondo! Questa è una proposta per ricercare insieme, nella realtà in cui siamo , cioè l’Università. Dunque è una realtà viva, fatta di relazioni e amicizie, approfondimenti più generali o riflessioni personali, relativamente a diversi ambiti: cultura, studio, politica e cittadinanza, confronti interculturali, attualità, fede… Ogni ricerca non prescinde dalla realtà, ma si parte propri
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“Impastarsi nella vita degli altri”: desideri e scelte di vita comunitaria

Giovedì 1 dicembre 2022 . Un grande salone, tre tavoli e trentatré sedie, otto realtà diverse pronte a raccontarsi: di cosa stiamo parlando? Non numeri, ma premesse di una serata di condivisione tra giovani della Diocesi di Milano che stanno vivendo alcune delle proposte di vita comune - alcune diocesane, come Casa Magis, Vita comune per la carità, Rosa dei Venti (seguita da Azione Cattolica), la Ringhiera (realtà di vita comunitaria  di Comunione e Liberazione); altre locali e parrocchiali, come a Cinisello Balsamo e Monza. Vedi qui nel link le parole chiave di Laura e Marta, di Casa Cafarnao (Monza):  https://www.instagram.com/reel/Cl1CdzoDiUH/?igshid=YmMyMTA2M2Y= Insieme si vive, si costruisce e ci si conforma ad uno stile che viene descritto riprendendo, con stupore, proprio le parole del Vangelo (Atti 2, 42-47): lo stile della “semplicità di cuore”, dell’unione fraterna improntata alla cura, con la perseveranza di una scelta quotidiana. È uno stile di “ ogni giorno ” e gesti se

Eco di stupore dopo la mostra su Giotto: tre pensieri

Ad un mese dalla fine dell’esperienza sulla “Via della Bellezza” tracciata seguendo i passi del genio di Giotto con la mostra itinerante “La Cappella degli Scrovegni. Il Vangelo secondo Giotto” curata da R. Filippetti e allestita presso la Cappella dell’Università Statale di Milano, ecco alcuni pensieri di chi si è reso protagonista: tre giovani che hanno proposto visite guidate per mostrare la Bellezza dispiegata e raccontata negli affreschi lì riprodotti. Inspiegabile è il calore dato dagli occhi sorridenti di miei coetanei , con i quali ci siamo imbattuti in dettagli piccoli ma ricchi di espressività e significato. Raccontare Giotto, annunciare una tale bellezza, mi ha messo di fronte a molteplici emozioni che faranno ormai parte di me sempre. Insieme a queste, un affresco in particolare: nel “Cristo deriso” si cela una passione incredibile, una lettura minuziosa ed uno spiraglio di luce per chi vede tutto buio. Daria  (21 anni) È veramente complicato scegliere quale dei mille detta

“Fuori a Casa”. Casa è uscire per incontrarsi

Una proposta un po’ nuova e azzardata, ma desiderata e preparata con cura: qualche settimana fa è stata organizzata dalla Pastorale Giovanile della Diocesi di Milano, dalla Pastorale universitaria e da alcuni sacerdoti della Puglia e della Sicilia una serata per gli studenti fuorisede provenienti da queste due regioni.   Un momento di preghiera nella Basilica di Sant’Ambrogio e poi la cena insieme, le chiacchiere, i balli: abitudini condivise in un momento di incontro e arricchimento per tutti, per sentirsi a casa e abitare la città, una nuova terra, trovando l’accoglienza della Chiesa locale. “Intrecciare i desideri delle diverse chiese locali e muoversi per incontrarsi: anche questo è sinodalità ” ( Pietro Maria Fragnelli , Vescovo di Trapani). Un messaggio solo: “La casa che condividiamo è Cristo, la casa che offriamo è l’amicizia che nessuna distanza può spezzare” ( Gualtiero Isacchi , Arcivescovo di Monreale). Un incontro speciale, con il Signore, tra giovani, con i sacerdoti:

Esercizi Spirituali di Avvento: tre donne ci insegnano a pregare, tre serate per incontrar(si)

Gli Esercizi spirituali sono per me sia un modo per vivere pienamente e al meglio  il periodo di attesa e di arrivo del Natale , in quanto scandiscono ogni anno l'inizio dell'Avvento, sia anche un'occasione per riflettere sulla mia fede, mettendola in discussione. Infatti è proprio grazie al confronto con le storie delle persone che si incontrano nelle Scritture che comprendo veramente il significato della vera presenza di Dio all'interno della loro e della mia vita.  Quest'anno, essendo le protagoniste di questi tre giorni tre donne - Agar, Anna e Maria - ho avuto maggiormente la possibilità di immedesimarmi in loro e cogliere dalle loro esperienze spunti di riflessione sulla mia vita. In particolare, le storie di Agar e Anna insegnano a stare in ascolto di Dio sempre , anche e soprattutto nei momenti di sconforto, perché è proprio lì che Lui ci viene in soccorso ed esaudisce le nostre preghiere. L'esperienza di Maria invece mi aiuta a comprendere che anche se

Il Vescovo Mario a tutti i pellegrini - live da Santiago

L’ Arcivescovo Mario ha raggiunto i giovani ambrosiani e durante l'omelia della messa - alla conclusione del cammino nella Cattedrale di Santiago - ha voluto condividere cinque parole con i pellegrini.  * Siamo arrivati Arrivare significa aver superato le forze. Avere una buona ragione per avere stima di sè.  * Siamo pieni di stupore Stupore. Ammirare. Poter dire "Che bello!", che spettacolo straordinario vedere i pellegrini che rivolgono a san Giacomo le proprie preghiere e intenzioni.  * Capaci di sostare Fermarsi. Sostare. Prendersi del tempo per stare fermi e custodire l’essenziale. * Ci domandiamo cosa abbiamo trovato di quello che cercavamo  Verificare e domandarsi se abbiamo trovato quello che cercavamo ci sofferma a chiederci: «Cosa veramente chiedo? cosa veramente cerco?». * Ci prepariamo a tornare con propositi di bene Ripartire. Tornare nei luoghi dove si vive la vita ordinaria. La domanda che ci accompagna è «Con quale proposito voglio tornare?». Mentre al te

Santiago, fatica e condivisione. Pensieri liberi

Dal 6 al 13 agosto 2022 diversi giovani della diocesi di Milano si son messi in cammino verso Santiago De Compostela attraverso la rotta francese e quella portoghese per ritrovarsi e riunirsi insieme nella stessa destinazione. Alcuni pensieri dai giovani pellegrini ambrosiani verso Santiago, mentre ancora camminano, quando mancano pochi passi alla meta, freschi di nuovi incontri, di momenti per stare insieme e allo stesso tempo per starsene in disparte, da soli, in silenzio. Tutti accomunati dalla fatica, per tutti superata dalle persone che fanno la differenza e crea condivisione. Tutti con una bella voglia di giungere alla Meta, a pregare sulla tomba di Giacomo, "l'amico di Gesù". Il cammino di Santiago è fatica, dolore ma anche soddisfazione perché ci sono persone con cui condividere questa esperienza. In pochi giorni è possibile conoscere chi ti aiuta a superare le difficoltà del viaggio.  Per me il cammino è sia sacrificio che espansione dei propri orizzonti. Il cam